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7 SU SETTE - La disperazione ci porta al gioco

Creato il 26 settembre 2010 da Calcisulcalcio
7 SU SETTE - La disperazione ci porta al giocoIl titolo non vuole essere un’affermazione da bigotti, ne tantomeno un monito lanciato a caso. La disperazione degli italiani infatti, mi si è resa palese nelle ultime settimane, da quando cioè non riesco più a trovare in edicola i giornali di annunci lavorativi, voce presente nelle mie spese settimanali da anni. Appena escono, non si fa in tempo a leggere il cartello pubblicitario che l’edicolante di turno dice “L’ho finito!” e, ricevendo dallo stesso la conferma che non sono state ridotte le tirature di stampa, mi vien da pensare che il numero di quelli che sperano di trovare lavoro in questo modo (e quindi i disoccupati) sia aumentato e stia aumentando vertiginosamente malgrado le rassicurazioni in tutte le lingue che ci propinano i nostri beneamati politici. Dell’aumento esponenziale di quelli che tentano la fortuna, poi, sono venuto a conoscenza proprio svegliandomi all’alba e riuscendo quindi ad accaparrarmi una copia di uno dei più famosi di questi giornali, che riportava la notizia tra le prime pagine. Da qui il due più due. Sembra proprio, infatti, che il 2010 stia battendo il primato ottenuto dal 2009 riguardo la cifra spesa dai nostri connazionali lusingati dalla dea bendata. Stiamo parlando di circa 54.4 miliardi di euro gettati al vento, di cui ben 8.8 sono finiti ovviamente nelle casse dell’Erario statale. Visto che gli stessi anni sono diventati famosi anche per il numero di posti di lavoro persi, non mi riesce difficile trovare una connessione tra i due concetti. Finché si parla, però, di lotterie canoniche, non riesco a non provare un minimo di simpatia per chi tenta la fortuna, anche perché mi torna sempre in mente la scena di Totò che prega S. Gennaro con in mano la ricevuta del Lotto. Vorrei poi tralasciare un momento, pur ammettendo che destano in me notevole perplessità, i nuovi tipi di lotterie, con estrazioni anche ogni ora e con in palio rendite ventennali o vitalizie che, in un momento particolare come questo, credo creino l’illusione di concedere una valida alternativa al lavoro perso o non ancora trovato e quindi, oltre a richiedere una spesa superiore in ragione delle innumerevoli estrazioni, generino un continuo meccanismo di speranza-delusione-speranza-delusione che, a mio avviso, aiuta soltanto ad accumulare ulteriore stress. Il dato invece veramente preoccupante, riguarda l’incremento pari al 900% di chi si butta deliberatamente tra le braccia di poker on line, briscola on line, new slot e similari. Pratiche che riguardano il vero e proprio gioco d’azzardo, con tutti i pericoli che esso comporta. E non credo proprio che il poter giocare seduti di fronte al proprio pc sia diverso dal sedersi ad un tavolo verde, anzi, a mio avviso tal comodità rende soltanto più appetibile, praticabile, facile e quindi insidioso, il cadere in preda alla febbre del gioco. Ora, visto che è ormai ben noto che abbiamo toccato il fondo, politicamente, qualitativamente ma soprattutto economicamente, vorrei solo dire una cosa ai miei connazionali: evitiamo di cominciare a scavare!!
E chiedere una cosa in particolare all’Erario: non si potrebbero utilizzare i fondi inaspettatamente pervenuti a causa del dilagare della febbre del gioco, per aiutare chi ha perso il lavoro, chi non riesce a trovarlo o chi campa con uno stipendio da fame, invece che farli fagocitare alla solita, obesa, macchina burocratica?!di Andrea Mariani

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COMMENTI (1)

Da Jashkar
Inviato il 06 ottobre a 22:14
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Non c'è da sorprendersi. Ormai sembra che per trovare un lavoro ed uno stipendio decente non basta nemmeno più avere un CV da paura...devi essere paraculato o sennò vivrai un'esistenza da schiavo per permettere a quelli che lo sono di continuare a fare danni e a "vivacchiare a sbafo" in un'organizzazione come vermi in una mela...

Per vincere al Superenalotto o alla lotteria, cosa ci vuole? Una intensa 'scarica' di fortuna...ma teoricamente chiunque ha una remotissima possibilità di vincere.

Per molti versi l'appeal del gioco d'azzardo, soprattutto quelli citati prima, sta nel fatto che non devi essere "nato con le conoscenze" o "farti amici potenti" per vincere...in teoria basta avere un pizzico di fortuna...

...per il lavoro invece o ci sei "nato" con la "fortuna" o puoi semplicemente morire in quella cloaca di ingiustizia putrida che caratterizza questo Paese.